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Tariffe traduttori italiani
Thread poster: FGHI (X)
Alessandra Martelli (X)
Alessandra Martelli (X)  Identity Verified
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Stessa richiesta Aug 6, 2009

Mi è arrivata ieri la stessa richiesta di condivisione TM, proposta che ho ovviamente cestinato.
Inutile dire che gli unici contatti che ho con l'agenzia suddetta sono delle simpatiche e-mail ogni tanto in cui mi si invita a "riconsiderare" le mie tariffe in quanto sono considerate troppo alte.

Il mio pensiero è semplice: perché se ho bisogno di una traduzione chiedo sempre (e spesso ancor prima di sapere le tariffe) uno sconto, mentre se vado da un avvocato (o notaio, o me
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Mi è arrivata ieri la stessa richiesta di condivisione TM, proposta che ho ovviamente cestinato.
Inutile dire che gli unici contatti che ho con l'agenzia suddetta sono delle simpatiche e-mail ogni tanto in cui mi si invita a "riconsiderare" le mie tariffe in quanto sono considerate troppo alte.

Il mio pensiero è semplice: perché se ho bisogno di una traduzione chiedo sempre (e spesso ancor prima di sapere le tariffe) uno sconto, mentre se vado da un avvocato (o notaio, o medico, o panettiere, ...) pago tutto senza battere ciglio, anche se mi chiedono 30 Euro per un kg di salatini?
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T F F
T F F  Identity Verified
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A different point of view... Aug 6, 2009

Nell'interesse della discussione e della categoria, rischio qualche riflessione "controcorrente"...

Perchè non chiediamo sconti ai notai e agli avvocati?
...Perchè loro esercitano una professione regolamentata: la traduzione non lo è.
(Cmq, io da buon napoletano lo sconto lo chiedo per principio a chiunque!)

Perché non chiediamo lo sconto al panettiere?
...Perché lui tiene aperta una "bottega" nella quale ci riceve e vende "prodotti"
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Nell'interesse della discussione e della categoria, rischio qualche riflessione "controcorrente"...

Perchè non chiediamo sconti ai notai e agli avvocati?
...Perchè loro esercitano una professione regolamentata: la traduzione non lo è.
(Cmq, io da buon napoletano lo sconto lo chiedo per principio a chiunque!)

Perché non chiediamo lo sconto al panettiere?
...Perché lui tiene aperta una "bottega" nella quale ci riceve e vende "prodotti" (invece di "servizi") con sistemi molto regolamentati (dal prezzo del pane, ai prezzi imposti dal produttore, alle complicatissime raccolte punti e cose varie)...e cmq, ripeto, io lo sconto lo chiedo per principio!

Perché pratichiamo prezzi troppo bassi?
...Non esiste una sola risposta ovviamente, ma forse in cima all'elenco potrebbe esserci il fatto che i servizi di traduzione sono "regolamentati" dalle leggi di mercato che hanno nel prezzo la loro variabile strutturante (non l'unica, per fortuna!).

Perché quest'anno il thread delle "tariffe traduttori" festeggia il centenario e le cose non sono mai cambiate neanche di una virgola, anzi!?
...Perché i traduttori remano in direzioni diverse! Non esiste un obiettivo condiviso, e quello più ricercato è - oramai dovremmo ammetterlo - irragiungibile: noi non siamo e non saremo mai trattati come avvocati (simpatico: io ero avvocato e ho tolto la toga perchè ero stufo di essere trattato come un avvocato!!) medici o notai...Senza entrare nel merito di una discussione mille volte fatta: è il principio stesso di voler essere come qualcun'altro che secondo me ci impedisce di arrivare da qualunque parte. "Il traduttore non è considerato come un avvocato"...è un dato di fatto! Visti i risultati delle lotte fin qui condotte per sovvertire questo lato della medaglia, si potrebbe forse iniziare ad accettarlo e provare a concentrarsi sull'altro lato?
...Ad esempio, si potrebbe cominciare a smettere di vedere le LSP come il nemico giurato, il cui scopo di lucro è in realtà una copertura ideata appositamente per giustificare le loro malefatte architettate contro di noi! In questo modo, il "cielo si rasserena" e noi vediamo meglio quando una LSP "ci sta a' provà" (e non ci si rovina la giornata o il mese!) e quando invece una LSP ha davvero bisogno di un aiuto che il "nostro tariffario" non gli permetterebbe di ricevere, ma l'umanità invece sì (e quella, l'ho imparato, paga...e si autopaga!)
...Più nel concreto, il caso di questa agenzia (mi sa che devo farlo, se no mi guardate con sospetto: giuro solennemente di non essere in alcun modo collegato con questa agenzia!): chiede di uploadare le nostre TM, ma ci dà la possibilità di downlodare il memorione collettivo! Personalmente non aderirò, ma valutiamo la richiesta per quella che è, altrimenti davvero il mondo è tutto nero e a noi ci resta altro da fare che lamentarci...Invece possiamo valutare e decidere serenamente: se altri avranno fatto la mia stessa scelta, avremo prodotto un fatto, di cui il "dio mercato" dovrà - volente o nolente tenere conto e...magari cambiare!

Ed invece..."Educare il cliente" (chi? il consumatore, il cliente finale, l'agenzia...chi - o quanti ne - dovremmo educare esattamente?...E tutto da soli?) "Stabilire una tariffa minima colletiva", "Rifiutare con tuoni sdegnosi proposte "indecenti"", "Non compilare i database", "Non fornire referenze"...Ma questa "ostentazione della propria professionalità" paga quello che costa? Noi ci lamentiamo che il traduttore è l'anello debole della catena, ma poi lo immoliamo al compito di cambiare - da solo e contro tutti - l'intero mercato...Dopo anni di tentativi infruttuosi - e "fegati rovinati" - è sempre e ancora questa la strada da percorrere?
...Vabbè avrei ancora un sacco di considerazioni da fare, ma il post è già troppo lungo e poi - già così - ho paura delle possibili reazioni da parte del pensiero dominante!
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gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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ciao Renato Aug 6, 2009

Renato, come sempre i tuoi interventi sono stimolanti (e divertenti). Dovresti visitare questo forum più spesso.

Renato Renno wrote:
Nell'interesse della discussione e della categoria, rischio qualche riflessione "controcorrente"...

Perchè non chiediamo sconti ai notai e agli avvocati?
...Perchè loro esercitano una professione regolamentata: la traduzione non lo è.
(Cmq, io da buon napoletano lo sconto lo chiedo per principio a chiunque!)

Basta con questi confronti con altre categorie perché quasi sempre non sono pertinenti, a cominciare dai confronti citati da chi si è assegnato la missione di trasformare la nostra professione in una cosa regolamentata e... "riconosciuta". Che poi, a me questa parola suona parecchio vuota. Pare che solo questi "attivisti" sappiano cosa significa essere riconosciuti, ma non lo hanno mai spiegato in soldoni al popolo dei traduttori.


Renato Renno wrote:
Perché non chiediamo lo sconto al panettiere?
...Perché lui tiene aperta una "bottega" nella quale ci riceve e vende "prodotti" (invece di "servizi") con sistemi molto regolamentati (dal prezzo del pane, ai prezzi imposti dal produttore, alle complicatissime raccolte punti e cose varie)...e cmq, ripeto, io lo sconto lo chiedo per principio!

Come sempre i paragoni con altre categorie sono azzardati, comunque, il pane e alcuni generi di prima necessità hanno un prezzo regolamentato, ma solo per il tipo comune.
Anche i panettieri fanno il prezzo che vogliono sugli articoli non essenziali, il pane speciale, i dolci e ogni altro prodotto da forno, i quali non sono regolamentati.
Se sono buoni, si vendono, ma se oltre a essere buoni sono esageratamente cari i clienti non comprano tanto. Insomma, anche noi, quando facciamo la spesa, non chiederemo lo sconto al panettiere ma non compriamo. Comanda il mercato, ovviamente, e i clienti del panettiere caro vanno a comprare altrove.

Questo vale anche per le traduzioni. Chi offre un servizio ottimo, una buona qualità e, conosce bene gli argomenti in cui lavora o, meglio ancora, lavora in un mercato di nicchia, dove l'offerta è inferiore alla domanda, può praticare tariffe più elevate rispetto alla tariffa media "generica" praticata in lingue e argomenti dove l'offerta abbonda.


Renato Renno wrote:
Perché pratichiamo prezzi troppo bassi?
...Non esiste una sola risposta ovviamente, ma forse in cima all'elenco potrebbe esserci il fatto che i servizi di traduzione sono "regolamentati" dalle leggi di mercato che hanno nel prezzo la loro variabile strutturante (non l'unica, per fortuna!).

... e anche perché in alcune lingue e argomenti l'offerta è più che abbondante. Probabilmente oltre la saturazione.


Renato Renno wrote:
...Ad esempio, si potrebbe cominciare a smettere di vedere le LSP come il nemico giurato, il cui scopo di lucro è in realtà una copertura ideata appositamente per giustificare le loro malefatte architettate contro di noi! In questo modo, il "cielo si rasserena" e noi vediamo meglio quando una LSP "ci sta a' provà" (e non ci si rovina la giornata o il mese!) e quando invece una LSP ha davvero bisogno di un aiuto che il "nostro tariffario" non gli permetterebbe di ricevere, ma l'umanità invece sì (e quella, l'ho imparato, paga...e si autopaga!)


Le agenzie non sono il nemico, certo, ma sono la controparte con cui ci confrontiamo in molti. E non si può negare che molte agenzie sono scadenti come organizzazione, competenza e alcune anche in onestà.
In particolare, il panorama italiano mi sembra piuttosto deludente, non solo in termini di tariffe e tempi di pagamento, a giudicare dai pochi contatti che ho avuto io personalmente e dai numerosi commenti di colleghi, italiani e non italiani, che ho letto nei vari forum e siti per traduttori.

In Italia, le agenzie grandi e organizzate si contano sulle dita di una mano, e anche quelle serie sono una rarità. In generale lavorano in subappalto, praticano prezzi bassissimi e, di conseguenza, offrono ai traduttori tariffe che non consentono di sopravvivere.


Renato Renno wrote:
...Più nel concreto, il caso di questa agenzia (mi sa che devo farlo, se no mi guardate con sospetto: giuro solennemente di non essere in alcun modo collegato con questa agenzia!): chiede di uploadare le nostre TM, ma ci dà la possibilità di downlodare il memorione collettivo!


Che idea geniale! Peccato che tralascino di prendere in considerazione tutti i possibili problemi di copyright, riservatezza e controllo di qualità, per non citare il fatto che stanno chiedendo ai traduttori di darsi la proverbiale zappa sui piedi, a loro vantaggio.
L'agenzia non ci rimette di sicuro in quanto userà il materiale ottenuto per rosicare al massimo sui prezzi, con tutti, sfruttando al massimo questa risorsa "donata" per ottenere sconti su un volume superiore di match e fuzzy match.


Renato Renno wrote:
Personalmente non aderirò, ma valutiamo la richiesta per quella che è, altrimenti davvero il mondo è tutto nero e a noi ci resta altro da fare che lamentarci...Invece possiamo valutare e decidere serenamente: se altri avranno fatto la mia stessa scelta, avremo prodotto un fatto, di cui il "dio mercato" dovrà - volente o nolente tenere conto e...magari cambiare!


Le tue considerazioni (ma che fai? l'avvocato del diavolo? ) non reggono poi tanto se messe a confronto con altri aspetti di questo progetto.
Tu saggiamente non aderirai, ma non ci dici il motivo. Probabilmente lo fai per proteggere il tuo lavoro e, allo stesso tempo, proteggere il contenuto dei documenti che ti sono stati affidati dai tuoi clienti.

Certamente non hai motivo per donare e condividere le tue conoscenze, il tuo lavoro di ricerca e il know-how accumulato nei file delle tue memorie di traduzione, a vantaggio di coloro che si ritroverebbero tutto in mano, l'agenzia e i suoi collaboratori, magari come stampella per cimentarsi in traduzioni nel tuo settore, tentando di farti concorrenza anche se non sono tanto esperti.

Ricollegandomi al discorso precedente, sulle tariffe nei campi specialistici, dar via le proprie memorie è sbagliato, in generale, ma farlo per un settore di alta specializzazione è letteralmente un suicidio.

ciao
Gianfranco


[Edited at 2009-08-06 18:32 GMT]


 
Emanuela Casola
Emanuela Casola  Identity Verified
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Quanto vali? Aug 6, 2009

Anto82 wrote:

"The RATE you have proposed in your application to translate
in THIS COMBINATION is rather high.

If you can offer a better rate, please follow the
instructions below: (seguono istruzioni dettagliate con relativi link)

If you do not wish to lower your rate, you don't need
to take any action.

Thank you."

Non è la prima volta che mi capita e la mia tariffa è al minimo del passabile, cioè €0.05..ovviamente ho rifiutato anche questa volta.


Anto82,

Il loro lavoro è chiederti di abbassare i prezzi, è in automatico. Tu devi iniziare a non rispondere positivamente a questa richiesta.
€0.05 non è una tariffa, non la accettare. Anche se sei da poco laureata, fai formazione continua, cerca uno stage, è meglio che accettare tale tariffa. Non si puo' vivere con €0.05, non è nulla. La qualità non sarà buona, non potrai prendere il tempo necessaro per fare le ricerche di cui hai bisogno.
Posizionati fin dall'inizio su un livello più alto.
Quella di traduttore è una professione difficile, non la puo' fare chiunque. Inizia a farlo capire ai clienti da subito. E se vogliono un servizio, che paghino.
Tra l'altro, non puntare solo sulle agenzie. Le agenzie dovrebbero costituire meno del 50% del tuo giro d'affari. Punta ai clienti diretti, vedrai che la relazione è di tutt'altra natura. Ma anche quelli vanno educati costantemente. Non capiscono cosa significhi tradurre. Pochi se ne rendono conto.
Tu presentati in quanto professionista e non in quanto giovane laureata che supplica di darle un lavoro. Lottiamo contro la modalità dei traduttori di farsi "piccoli, piccoli" di fronte alle agenzie "grandi e forti". Sicuramente è un lavorone, ma almeno è un lavoro che va in una direzione buona, positiva. Mentre è inutile arrabbattarsi per tirare giù le tariffe e cercare di farla cosi' ai colleghi, quella è la direzione della disfatta totale.


 
Emanuela Casola
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UNA VERA PROFESSIONE, non per chiunque. Aug 6, 2009

Gianfranco Zecchino wrote:

Con abitudine intendo dire che qui in Italia siamo in generale troppo abituati - e non mi riferisco solo ai traduttori - a non vederci come professionisti, ma come lavoratori a cottimo di basso profilo.


Esatto, ne parlavamo con una collega che si è trasferita come me, stanca di combattere contro i mulini a vento.
In Italia c'è questa cultura del 'non vali niente', devi fare il praticantato gratis, ti devi fare le ossa gratis, e comunque non sarai mai bravo abbastanza per essere pagato il giusto per vivere e non per sopravvivere.
E quando non hai un termine di paragone, finisci per crederci. Ma se ci credi, hanno vinto loro.
Per fortuna, a volte abbiamo la possibilità di uscire da questo, secondo me, 'baratro' e vedere le cose da un altro punto di vista per capire che ogni servizio che fornisci ha un PREZZO, si PAGA. In Italia la gente lavora GRATIS, - Tanto senno' qualcun'altro accetta al posto mio -. Ti giuro, io non ce la faccio a vedere come la gente si butta giu', si scredita, di svaluta, si piega a certe cose. Siamo schiavi. Veramente quando chiedo - Come fai a vivere con 0,05 a parola? -, davvero vorrei saperlo, io non ci pago neanche la spesa.
Il Traduttore è un vero mestiere, difficile e chi ha bisogno dei nostri servizi li deve pagare, e il giusto.
Sono loro che hanno bisogno di noi e non noi di loro. Questa dovrebbe essere la visione e non il contrario.


 
T F F
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E allora mi provochi? :) Aug 6, 2009

gianfranco wrote:
Renato, come sempre i tuoi interventi sono stimolanti (e divertenti). Dovresti visitare questo forum più spesso.

Ehilà, Gianfranco...tu come al solito mi lusinghi!

gianfranco wrote:
Tu, giustamente, dici che non aderirai, ma non ci dici il motivo. Probabilmente lo fai per proteggere il tuo lavoro e, allo stesso tempo, ottieni anche di proteggere il contenuto dei documenti che ti sono stati affidati dai tuoi clienti.

Nessun mistero: è che non volevo renedere ancora più lungo un post già troppo lungo! Ma a domanda rispondo volentieri. Quoto tutte le tue considerazioni sul copyright e sulla privacy del mio cliente (per amore di precisione, ricordo che loro prevedono qualcosa su questo aspetto, ma non ne ricordo i dettagli).
È una scelta di fondo che mi impedisce di aderire: per me la traduzione è un "servizio su misura"...Ok il Cat, ma se io offro ad un sito web le stesse parole che ho offerto ad un altro sito web concorrente, non ho offerto del buon marketing...Non mi sento felice di quello che faccio e allora che lo faccio a fare?...Capirai che se la pensi così, l'idea di una sola memoria universale fa ribrezzo!
Tu mi dirai: e Google Translate (a te - come ad ogni altro osservatore minimamente attento - non sarà sfuggito che questa agenzia emula "GT")? Bravo! Google Translate è segno che c'è tanta gente che la pensa diversamente da me...e - applicando lo schema di ragionamento che io propongo nel mio precedente intervento - di questo non si può non tenere conto e cestinare semplicemente l'email che abbiamo ricevuto, criticandone gli evidenti aspetti negativi, e senza fermarsi a fare qulche domanda in più...Se no - è la mia opinione - ci ritoviamo di nuovo su un altro trhead a lamentarci che "piove, governo ladro"!

Posso dire di essere sostanzialmente in linea con tutto il tuo intervento (come mi sembra il tuo sia con il mio)...Mi sembra quasi superfluo dire che sono d'accordo con te che la situazione del traduttore è difficile, che le agenzie in Italia non sono sempre all'altezza di legittime aspettative e tante altre cose...
Il mio intervento mirava a dire: "Piove"..."il governo è ladro"..."facciamo qualcosa!"

Se poi mi chiedi cosa...beh...cripticamente ti risponderò che per me la chiave sta nel "creare valore" e non nel tentare di cambiare le cose: ci sono troppe forze a sostegno dei singoli elementi dello status quo, e noi non abbiamo alcun potere di forzare nessuno di questi...Ecco perché ritengo lo scontro sterile se non suicida!
...Ma sono controcorrente: l'opinione dominante - anche qui in questo forum - è quella di "lottare contro" piuttosto che "lottare per"...
Per me la chiave sta invece nel creare un'alternativa: se quell'alternativa "vale", le cose saranno già solo per questo cambiate!...Ma vabbè dai, questo è un altro thread ed io ho sottratto già abbastanza spazio al topic starter, e me ne scuso!
(...è che mi sono tolto la toga di avvocato, ma ancora non riesco a liberarmi della parlantina! )


 
Daniele Martoglio
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Tra fegati rovinati e sederi ammaccati. Aug 6, 2009

Renato Renno wrote:

...Ma questa "ostentazione della propria professionalità" paga quello che costa? Noi ci lamentiamo che il traduttore è l'anello debole della catena, ma poi lo immoliamo al compito di cambiare - da solo e contro tutti - l'intero mercato...Dopo anni di tentativi infruttuosi - e "fegati rovinati" - è sempre e ancora questa la strada da percorrere?


Qui abbiamo da un lato il Professionista Duro e Puro che ogni 100 persone che lo contattano riesce a lavorare con 5 al massimo, e con gli altri 95 "si rovina il fegato". Conosce il suo valore, e lotta contro i LSP-Mulini a Vento. Riesce a lavorare solo con quelli che "lo sanno apprezzare". Ossia pochi. Strappa tariffe più alte, ma a costo di lacrime e sangue. E ha meno lavoro. Certo, si consola che è "degnamente pagato".

Emanuela Casola wrote:
In Italia c'è questa cultura del 'non vali niente', devi fare il praticantato gratis, ti devi fare le ossa gratis, e comunque non sarai mai bravo abbastanza per essere pagato il giusto per vivere e non per sopravvivere. E quando non hai un termine di paragone, finisci per crederci. Ma se ci credi, hanno vinto loro. Per fortuna, a volte abbiamo la possibilità di uscire da questo, secondo me, 'baratro' e vedere le cose da un altro punto di vista per capire che ogni servizio che fornisci ha un PREZZO, si PAGA. In Italia la gente lavora GRATIS, - Tanto senno' qualcun'altro accetta al posto mio -. Ti giuro, io non ce la faccio a vedere come la gente si butta giu', si scredita, di svaluta, si piega a certe cose. Siamo schiavi.


Qui abbiamo l'estremo opposto il Povero Schiavo Sottomesso che accetta tutto tanto lui sa (ossia è convinto) di valere zero. Lui non si rovina il fegato, perchè non deve mai tenere testa nella trattativa. E' una specie di Fantozzi della traduzione. Che se lo prendono a calci nel sedere, lui umilmente ringrazia. Invece del fegato rovinato, il sedere ammaccato.

Personalmente tanti anni fa, quando ero appena entrato nel mondo delle traduzioni, avevo 2 clienti - agenzie in Polonia - con i quali applicavo tariffe tra il 60% e il 70% di quello che oggi sono le mie tariffe minime. Ma allora non mi orientavo molto. Davano lavoro, ci guadagnavo un po', trattavo il mio soggiorno in Polonia come un'esperimento, integravo con le traduzioni il lavoro di insegnante di italiano... o forse il contrario.

Ora so che per loro ero una gallina dalle uova d'oro. Allora semplicemente ero privo di questa percezione. Erano loro a dettare le regole, e non mi domandavo se così doveva essere o no. Semplicemente "così era".

Conosco un'altro straniero in Polonia, che traduce dal polacco nella sua lingua madre - come me - e che lavora oggi per tariffe ancora minori. Dice di prendere solo le cose che fa a occhi chiusi, le cose facili facili. Oppure che non si preoccupa molto di curare la qualità, tanto pagano poco.

Potrebbe essere l'esempio perfetto del Povero Schiavo Sottomesso. Ma in fondo lui da quello per cui lo pagano. Non mi sembra particolarmente stressato.

Io a luglio 2004, esattamente 5 anni fa, ho aperto la ditta individuale. E pian piano le mie tariffe hanno iniziato a salire. Il fatturato anche. Poi nel corso degli anni mi sono accorto che quando le tariffe si alzavano "troppo", il fatturato smetteva di salire. La percentuale di trattative che non andava a buon fine aumentava.

Il sedere aveva smesso di far male, ma cominciava a far male il fegato...

Penso che il post di Renato ha l'importanza di ricordarci l'altro "paletto", quello superiore. Le tariffe "troppo" alte hanno un costo per chi le applica. Quello di lavorare meno ma soprattutto quello di avere un gran numero di perdite di tempo, di telefonate e email che non portano a nulla..

Sembra una banalità, ma il vero problema è proprio capire cosa sia il "giusto". In base a chi siamo, alle proprie capacità e possibilità, al mercato al quale ci rivolgiamo. A volte possiamo conoscere il cliente X che ci paga 100. Allora diciamo a noi stessi: "il mio valore è 100". Poi ci contattano altri 10 potenziali clienti, della stessa tipologia, per lavori molto simili, e tutti scompaiono dopo sentita la tariffa. Magari a 80 non sarebbero scappati. Il cliente che ci ha pagato "troppo" ha alterato la nostra percezione del mercato. Chiaro che noi vorremmo essere pagati 200, 300, 1000! Ma la cosa importante è capire quanto per un determinato lavoro possiamo prendere da un determinato cliente..

Un saggio indiano diceva che in molte cose della vita quando si era prima in un estremo, si può passare all'altro estremo per un certo periodo di tempo, ma è temporaneo, e poi l'uomo trova il suo punto di equilibro.

Ecco, il vero problema è trovare il proprio punto di equilibrio. Renato ci ha ricordato il "costo" del chiedere troppo. Emanuela e altri il "costo" del chiedere troppo poco...


 
gianfranco
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Ci sono due fattori, uno esterno (il mercato) e uno interno (i nostri costi) Aug 6, 2009

OK, allora, visto che si parla di "tariffe di mercato", occore completare il quadro.

Daniele, tu metti l'accento su due atteggiamenti, i sottomessi (qualunque lavoro a qualunque prezzo, o quasi) e gli orgogliosi (lavoro alle mie tariffe, o niente).
Ma ci sono anche altre due categorie, che sarebbero quelli che sanno calcolare una tariffa in grado di sostenerli e quelli che non ci provano nemmeno.

Insomma, una tariffa equa deriva, o dovrebbe derivare, da due tipi d
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OK, allora, visto che si parla di "tariffe di mercato", occore completare il quadro.

Daniele, tu metti l'accento su due atteggiamenti, i sottomessi (qualunque lavoro a qualunque prezzo, o quasi) e gli orgogliosi (lavoro alle mie tariffe, o niente).
Ma ci sono anche altre due categorie, che sarebbero quelli che sanno calcolare una tariffa in grado di sostenerli e quelli che non ci provano nemmeno.

Insomma, una tariffa equa deriva, o dovrebbe derivare, da due tipi di considerazioni.
1. Il mercato (che occorre studiare, raccogliendo informazioni)
2. Le esigenze personali (che occorre calcolare e conoscere)

Ci sono traduttori che non si occupano né dell'una né dell'altra indagine, e semplicemente accettano ciò che gli viene offerto.

A questo punto, la tariffa offerta può ricadere in varie categorie:

Rispetto alle medie di mercato, può essere:
  • a1) inferiore alle tariffe medie di mercato per tale lingua e argomento
  • a2) in linea con le tariffe di mercato

    Rispetto alle esigenze personali, può essere:
  • b1) non mi consente di vivere
  • b2) mi consente di vivere (ovvero il tempo in ore/giorni impiegato in tale lavoro è almeno pari a quanto mi occorre per pagare le mie spese, le tasse su tale reddito e fornire anche dei margini di sicurezza)

    Chiaramente ogni professionista deve avere in mano i parametri per giudicare un lavoro e la tariffa accettabile, sia rispetto al mercato sia rispetto alle proprie esigenze. I due fattori sono entrambi molto importanti!!! Non solo il mercato esterno, di cui occorre tenere conto, ma anche la nostra "economia personale", insomma il nostro budget, perché i nostri costi per vivere sono il secondo parametro utile, alla pari del prezzo medio desiderato dai clienti che usano il nostro servizio.

    * * *

    Insomma, per tagliar corto e per essere più chiaro, passo a citare delle cifre (del tutto immaginarie), ma che spero siano chiare:


    Supponiamo che mi si offra un lavoro che richiede 5 giorni (40 ore) per essere completato, a una tariffa diciamo di 800 talleri, tanto per mettere dei numeri tondi.
    Infatti 800 talleri in 40 ore significa 20 talleri all'ora. Questo implica che in un mese, se avessi lavoro continuo a tale cifra, potrei guadagnare 3300 talleri circa (calcolato su una base di circa 4,2 settimane al mese).

    Ignoriamo per ora il fatto che il lavoro non arriva con flussi continui, stiamo prendendo un mese isolato ma non si lavora 12 mesi su 12, senza interruzione, ecc... Restiamo per ora nell'ambito del mese semplice e isolato. Ignoriamo per il momento anche il fatto che ci sono dei costi di produzione, dei consumi, l'obsolescenza degli strumenti di lavoro, ecc.

    Se le tasse e i contributi mi portano via, supponiamo, il 33% del fatturato, mi rimangono in mano circa 2200 talleri netti. Quello che occorre sapere è se questi 2200 talleri netti sono sufficienti per vivere oppure no.

    Se il costo della vita, le spese correnti e anche qualche margine di sicurezza mi impediscono di rientrare in 2200 talleri, beh, allora la tariffa offerta di 20 talleri all'ora rientra nella categoria (b1) di cui sopra, non mi consente di vivere e va rifiutata.

    Nel mercato della traduzione attuale, purtroppo, quello che si sta verificando molto spesso per la lingua italiana è che, a fronte di un costo della vita (+ tasse, + contributi, +margini di sicurezza) molto elevato, il mercato offre tariffe medie talmente basse che, per sopravvivere, occorrerebbe lavorare 96 ore alla settimana, oppure tirare la carretta per 52 settimane su 52 all'anno.

    Torno alle cifre, per chiarezza.

    Un traduttore con un tenore di vita non bizzarro ma che vuole guadagnare il giusto, e vuole anche creare un margine di sicurezza finanziaria per il futuro, risparmiando qualcosa ogni mese, investendo qualcosa per una pensione integrativa, ecc.. si trova a dover lavorare a non meno di 20-30 talleri, giusto per fare una cifra, per ogni unità di tempo, e invece trova in giro quasi soltanto lavori a 12-15 talleri.
    Insomma, cifre che potranno anche essere in linea con il mercato (fascia a2) ma non con le esigenze reali per vivere (fascia b2). Le due fasce di valori, infatti, non necessariamente coincidono!

    Magari con 20 ci si potrebbe anche stare, molto stretti e con qualche disagio (sopravvivenza pura), e i 30 talleri sono un po' ottimistici, ma insomma, lavorando a una media di 24-26 talleri all'ora e con un flusso di lavoro abbastanza regolare, 20-30 sarebbe l'intervallo di tariffe accettabili.
    Se l'offerta non arriva quasi mai a 20 talleri, se ogni preventivo a 20, non diciamo certo 25 o superiore, fa scappare il 99% dei clienti, e soprattutto, se centinaia di colleghi lavorano a 13-14 talleri (mentre avrebbero bisogno di 20-30 e non si rendono conto!!), il povero traduttore che lo sa, non lavora mai oppure è costretto a tagliare alcune spese essenziali e a lavorare senza margine di sicurezza.

    Scusate se vi ho annoiato, o rattristato, ma questa è la dura realtà.

    * * *

    Per rispondere a Renato, sul "cosa fare", l'unica soluzione è quella di rendersi conto, tutti, come categoria, di quali siano non solo i prezzi di mercato (specie se imposti dai clienti) ma anche dei propri costi e delle proprie esigenze personali, non solo per sopravvivere ma anche per poter continuare a lavorare per anni.
    Occorre che tutti sappiano quali sono le tariffe necessarie e ci sia una presa di coscienza generale sul quanto costa vivere e lavorare, in modo "sostenibile".

    La mia soluzione, quindi, è di contribuire a questa "presa di coscienza".


    ciao
    Gianfranco



    [Edited at 2009-08-06 18:46 GMT] ▲ Collapse


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    alessandra nespoli
    alessandra nespoli  Identity Verified
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    + ...
    Insomma Aug 6, 2009


    ...Ad esempio, si potrebbe cominciare a smettere di vedere le LSP come il nemico giurato, il cui scopo di lucro è in realtà una copertura ideata appositamente per giustificare le loro malefatte architettate contro di noi! In questo modo, il "cielo si rasserena" e noi vediamo meglio quando una LSP "ci sta a' provà" (e non ci si rovina la giornata o il mese!) e quando invece una LSP ha davvero bisogno di un aiuto che il "nostro tariffario" non gli permetterebbe di ricevere, ma l'umanità invece sì (e quella, l'ho imparato, paga...e si autopaga!)
    ...Più nel concreto, il caso di questa agenzia (mi sa che devo farlo, se no mi guardate con sospetto: giuro solennemente di non essere in alcun modo collegato con questa agenzia!): chiede di uploadare le nostre TM, ma ci dà la possibilità di downlodare il memorione collettivo! Personalmente non aderirò, ma valutiamo la richiesta per quella che è, altrimenti davvero il mondo è tutto nero e a noi ci resta altro da fare che lamentarci...Invece possiamo valutare e decidere serenamente: se altri avranno fatto la mia stessa scelta, avremo prodotto un fatto, di cui il "dio mercato" dovrà - volente o nolente tenere conto e...magari cambiare!



    Nel concreto, e priva di polemiche...io sono disposta a ridurre le mie tariffe a fronte di un rapporto professionale corretto e funzionale. E sono disposta in determinati casi a venire incontro a agenzie che non possono permettersi un certo budget (e ne ho un esempio recente) se in cambio trovo professionalità e disponibilità.
    Ho ovviamente una tariffa minima, ma non sono mai rigida, dipende sempre dal rapporto di lavoro, da quanto mi interessa e soprattutto da chi e come si rivolge a me.

    Ora...la suddetta agenzia, mi ha riscritto (nonostante la mia risposta ai limiti della maleducazione) dicendomi che viste le mie competenze e TARIFFE mi ha inserito nel loro database e in caso di lavori nelle mie competenze potrebbero contattarmi previa una prova di 300 parole circa.

    ci stavano a prova' oppure no?

    Oltretutto la quesitone di uploadare e downloadare le TM ci può stare, se il discorso è impostato come può essere impostato per WOrdfast Anywhere.
    SI entra nella logica nell'Open source, di wikipedia, di una comunità grande e che coopera.
    Ma se è impostato come riservato al database dei traduttori di un agenzia, agenzia che prima ti dice che 7 cent minimo non sono in linea con gli altri traduttori e quindi non potrano darti lavori se non scendi a 3, e poi davanti a una risposta secca (mi ripeto ai limiti della buona educazione) di rifiuto accetta la tua tariffa perchè evidentemente rientra perfettamente nel loro budget, è un po' diverso.

    Sennò io domani mi metto a fare cd di linux, li chiamo nespolix e li vendo a 300 euro a sistema operativo.
    Ci starei a prova' o no?

    ALe

    [Modificato alle 2009-08-06 22:16 GMT]


     
    Alessandra Martelli (X)
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    Qualche precisazione Aug 7, 2009

    Il mio pensiero sullo sconto richiesto (o non richiesto) all'avvocato-medico-panettiere era, ovviamente, una mezza battuta. Dico mezza perché i problemi alla base sono quelli ben spiegati da Renato e Gianfranco.

    La professione di traduttore non è regolamentata e strutturata come altre, vero, ma anche noi abbiamo una "bottega" che si porta dietro tutta una serie di costi e le nostre tariffe dovrebbero assolutamente tener conto di questo.

    Quello che manca a tanti tradut
    ... See more
    Il mio pensiero sullo sconto richiesto (o non richiesto) all'avvocato-medico-panettiere era, ovviamente, una mezza battuta. Dico mezza perché i problemi alla base sono quelli ben spiegati da Renato e Gianfranco.

    La professione di traduttore non è regolamentata e strutturata come altre, vero, ma anche noi abbiamo una "bottega" che si porta dietro tutta una serie di costi e le nostre tariffe dovrebbero assolutamente tener conto di questo.

    Quello che manca a tanti traduttori (ancor prima che a tante aziende-agenzie di traduzione) è la consapevolezza della professione che si svolge, di ciò che implica. Tanti colleghi, troppi, lavorano a tariffe pressoché improponibili, coadiuvati dal fatto che in qualche modo il loro reddito verrà integrato da parenti/mariti e mogli/nonni o altro.

    E' vero, c'e' crisi, ma questo non può e deve essere il comodo pretesto per svalutarsi e creare una spirale al ribasso. Se accetto tariffe da fame oggi, domani i miei clienti non accetteranno un rincaro del 200% delle tariffe "perché la crisi è finita" ed andranno a cercare un altro traduttore che lavora per due soldi. Non possiamo illuderci con la favola della "tariffa stracciata transitoria".

    Occorre stabilire una propria tariffa minima a cui si possa derogare in casi particolari senza perdere quel margine di sicurezza che ci permetterà di pagare le bollette anche quando avremo meno lavoro del solito, ma per fare questo si deve prima avere coscienza di sé e del proprio lavoro.

    Queste, però, son cose già dette, scritte e ribadite. Forse servirebbe parlarne un poco meno e ragionarne un po' di più
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    Qualche risposta qui e lì... Aug 7, 2009

    A_Nespoli wrote:
    Nel concreto, e priva di polemiche...io sono disposta a ridurre le mie tariffe a fronte di un rapporto professionale corretto e funzionale. E sono disposta in determinati casi a venire incontro a agenzie che non possono permettersi un certo budget (e ne ho un esempio recente) se in cambio trovo professionalità e disponibilità.
    Ho ovviamente una tariffa minima, ma non sono mai rigida, dipende sempre dal rapporto di lavoro, da quanto mi interessa e soprattutto da chi e come si rivolge a me.

    ...Allineatissimo!

    A_Nespoli wrote:
    Ora...la suddetta agenzia, mi ha riscritto (nonostante la mia risposta ai limiti della maleducazione) dicendomi che viste le mie competenze e TARIFFE mi ha inserito nel loro database e in caso di lavori nelle mie competenze potrebbero contattarmi previa una prova di 300 parole circa.

    ci stavano a prova' oppure no?


    Io non vorrei andare OT e soprattutto non mi piace parlare di un'agenzia in particolare quando questa non partecipa al thread. Ad ogni modo, ti dirò come io leggo la cosa.
    La LSP in questione adotta un sistema gestionale proprietario che ha classificato la tua candidatura "fuori budget". Non verrai mai contattata, se non in caso di "crisi" (es.: progetto di 5 lingue in cui 4 sono coperte ed una no...La LSP ovviamente sceglie di andarci a perdere in una combinazione linguistica e ti contatta - se ciò porta in attivo la gestione dell'intero progetto). In quel caso, vorranno testare che i 7 o 20 centesimi che chiedi siano ben spesi: loro hanno scelto il test per "oggettivare" la tua "autovalutazione".
    No, non direi che ci stavano a prova'. Loro ti hanno detto a quanto comprano (altri non lo fanno). Hanno provato - questo sì - a farti abbassare la tua tariffa. E visto il tuo legittimo rifiuto, ti hanno -altrettanto legittimamente - detto come gestiranno la tua offerta (i.e. "se ci sarà una domanda compatibile ti terremo in considerazione").
    (@Gianfranco: non faccio l' "avvocato del diavolo"...anche perché il diavolo non pagherebbe!:)
    ...Scherzi a parte, reputo questa LSP come un qualsiasi altro operatore di mercato non in linea con la mia "tipologia di offerta": questo però non fa di loro un diavolo...Diciamo che li considero come un giardiniere: non avendo il giardino, io non servo a loro e loro non servono a me!)

    A_Nespoli wrote:
    Oltretutto la quesitone di uploadare e downloadare le TM ci può stare, se il discorso è impostato come può essere impostato per WOrdfast Anywhere.
    SI entra nella logica nell'Open source, di wikipedia, di una comunità grande e che coopera.
    Ma se è impostato come riservato al database dei traduttori di un agenzia, agenzia che prima ti dice che 7 cent minimo non sono in linea con gli altri traduttori e quindi non potrano darti lavori se non scendi a 3, e poi davanti a una risposta secca (mi ripeto ai limiti della buona educazione) di rifiuto accetta la tua tariffa perchè evidentemente rientra perfettamente nel loro budget, è un po' diverso.


    Sul sistema di memoria universale ho scritto su come la penso. Wikipedia e l'open source hanno pochi cromosomi in comune con Google Translate o questa cosa qui che propongono loro. Tutte le grandi agenzie si stanno muovendo in quella direzione e francamente a me questa cosa spaventa molto più delle "tariffe" che tra un poco potrebbero diventare un argomento da thé con i pasticcini...
    Per il fatto del database, Ale, ti posso assicurare che non sei stata accettata come pensi tu: davvero non sei in linea con le loro tariffe...parlo per esperienza personale!

    A_Nespoli wrote:
    Sennò io domani mi metto a fare cd di linux, li chiamo nespolix e li vendo a 300 euro a sistema operativo.
    Ci starei a prova' o no?

    Aspetta che mi riprendo dal ridere....
    Sì ci staresti a provà...ma dubito che ci potresti pure riuscì!
    Alessandra Martelli wrote:
    Il mio pensiero sullo sconto richiesto (o non richiesto) all'avvocato-medico-panettiere era, ovviamente, una mezza battuta. Dico mezza perché i problemi alla base sono quelli ben spiegati da Renato e Gianfranco.

    Assolutamente...anzi ne approfitto per ringraziarti di avermela concessa in prestito
    La tua mezza battuta ben riassume una "lagnanza" (lo dico in senso processuale!)
    molto diffusa del pensiero dominante...
    ...Però consentimi di sottolineare che le differenze tra la bottega del panettiere e quella in cui il traduttore solitamente svolge la sua professione, sono molto, ma molto numerose e soprattutto assumono una notevole rilevanza nel processo motivazionale del soggetto che deve divaricare il portafogli e tirare fuori il "grano"...Alessandra, pagare con bonifico chiama lo sconto, pagare con un euro a moneta un po' meno (napoletani a parte, ovviamente...almeno, un "segna, che poi regolo" da me ci sta!).
    Ed anche le professioni sono tra loro molto diverse: io, ad esempio, riesco ad andare a dormire alle 3, ma non riuscirei mai a svegliarmi a quell'ora!
    Alessandra Martelli wrote:
    Quello che manca a tanti traduttori (ancor prima che a tante aziende-agenzie di traduzione) è la consapevolezza della professione che si svolge, di ciò che implica. Tanti colleghi, troppi, lavorano a tariffe pressoché improponibili, coadiuvati dal fatto che in qualche modo il loro reddito verrà integrato da parenti/mariti e mogli/nonni o altro.

    Io vedo una contraddizione nell'uso del termine "improponibile": improponibile per chi non è coadiuvato da genitori, ma proponibilissima per chi è coadiuvato. Parlerei più correttamente di "concorrenza sleale" o di "difficile condizioni di mercato" per chi non è coadiuvato...Lo so, lo so: stai per dirmi che quando moriranno il babbo e la mamma del coadiuvato, questi si troverà a dover campare in un mercato che paga troppo poco, anche per colpa sua!
    Argomento fortissimo....Accetto di discutere di questo, ma solo a patto che la discussione non parta anche questa volta con l'intenzione di non muoversi affatto: se si vuole arrivare ad una soluzione senza passare per la realtà (che ha nome "globalizzazione", "mobilità", "disoccupazione", "reali esigenze del cliente finale", "inesperienza di chi inizia", "38enni a casa con i genitori" e tanto altro ancora) finiamo per trovare una soluzione che soddisfa la nostra testa e continua a lasciare vuote le nostre pance...a questo punto parliamo delle mezze stagioni che ci hanno lasciato e del parcheggio che non si trova in centro...l'effetto è lo stesso!

    Alessandra Martelli wrote:
    Occorre stabilire una propria tariffa minima a cui si possa derogare in casi particolari senza perdere quel margine di sicurezza che ci permetterà di pagare le bollette anche quando avremo meno lavoro del solito, ma per fare questo si deve prima avere coscienza di sé e del proprio lavoro.

    Assolutamente d'accordo. E qui quoto l'intero post di Giangranco. Anche il post di Daniele ha tanti interessanti spunti che mi piacerebbe riprendere...ma poi questo diventerebbe un lenzuolo!
    Ci sono troppi "professionisti" che non si comportano professionalmente: senza un'adeguata ed oggettiva conoscenza dei propri mezzi e dei propri limiti, non è possibile darsi degli obiettivi e senza obiettivi si campa alla giornata (qualcuno faceva la differenza tra "vivere e sopravvivere")...Dubito che - qualunque sia la tariffa da questi soggetti praticata - il loro servizio possa sistematicamente riscontrarsi come professionale.
    Gianfranco ha fatto ottimamente i conti...Questo è -secondo me - il modo giusto di contribuire ed è in questa direzione che si dovrebbe procedere...
    Dal canto mio, io mi permetto sommessamente di esortare tutti ad una più matura considerazione dei nostri limiti: consideriamoci pure dei professionisti, ma senza ambire a diventare notai, medici o avvocati, idraulici, dentisti...L'erba del vicino è del vicino, e - certo - può anche essere più verde: ma è del vicino! Noi abbiamo la nostra, ed il giorno che non perderemo tempo, salute ed energia ad occuparci di "quanto noi non assomigliamo a loro", il mondo (i.e. il mercato) ci apparirà diverso, più umano, meno ingrato...Le cose che ci fanno oggi dannare, ci potrebbero domani diventare indifferenti e quelle che oggi ci sono indifferenti potrebbero domani rivelarsi delle meravigliose opportunità...In altre parole, vivremmo meglio!

    Alessandra Martelli wrote:
    Queste, però, son cose già dette, scritte e ribadite. Forse servirebbe parlarne un poco meno e ragionarne un po' di più


    Ben detto, Alessandra!...A patto però che si ragioni in modo diverso e su cose diverse...Se no si torna inevitabilmente a riparlare poi delle stesse cose!

    ...Quando ero piccolo con i miei amici si faceva così: "ognuno pensi 5 giochi e poi si decide insieme a cosa giochiamo"...Che ne dite? Ci pensiamo un po' su nel weekend e lunedì ci ritroviamo con le nostre nuove idee?

    Buon weekend a tutti!
    RR


     
    alessandra nespoli
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    + ...
    :d Aug 8, 2009



    A_Nespoli wrote:
    Sennò io domani mi metto a fare cd di linux, li chiamo nespolix e li vendo a 300 euro a sistema operativo.
    Ci starei a prova' o no?

    Aspetta che mi riprendo dal ridere....
    Sì ci staresti a provà...ma dubito che ci potresti pure riuscì!




    Buone vacanze a tutti, vado al mare.


     
    Antonella Berardi
    Antonella Berardi  Identity Verified
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    + ...
    :) Aug 9, 2009

    Emanuela Casola wrote:

    Anto82 wrote:

    "The RATE you have proposed in your application to translate
    in THIS COMBINATION is rather high.

    If you can offer a better rate, please follow the
    instructions below: (seguono istruzioni dettagliate con relativi link)

    If you do not wish to lower your rate, you don't need
    to take any action.

    Thank you."

    Non è la prima volta che mi capita e la mia tariffa è al minimo del passabile, cioè €0.05..ovviamente ho rifiutato anche questa volta.


    Anto82,

    Il loro lavoro è chiederti di abbassare i prezzi, è in automatico. Tu devi iniziare a non rispondere positivamente a questa richiesta.
    €0.05 non è una tariffa, non la accettare. Anche se sei da poco laureata, fai formazione continua, cerca uno stage, è meglio che accettare tale tariffa. Non si puo' vivere con €0.05, non è nulla. La qualità non sarà buona, non potrai prendere il tempo necessaro per fare le ricerche di cui hai bisogno.
    Posizionati fin dall'inizio su un livello più alto.
    Quella di traduttore è una professione difficile, non la puo' fare chiunque. Inizia a farlo capire ai clienti da subito. E se vogliono un servizio, che paghino.
    Tra l'altro, non puntare solo sulle agenzie. Le agenzie dovrebbero costituire meno del 50% del tuo giro d'affari. Punta ai clienti diretti, vedrai che la relazione è di tutt'altra natura. Ma anche quelli vanno educati costantemente. Non capiscono cosa significhi tradurre. Pochi se ne rendono conto.
    Tu presentati in quanto professionista e non in quanto giovane laureata che supplica di darle un lavoro. Lottiamo contro la modalità dei traduttori di farsi "piccoli, piccoli" di fronte alle agenzie "grandi e forti". Sicuramente è un lavorone, ma almeno è un lavoro che va in una direzione buona, positiva. Mentre è inutile arrabbattarsi per tirare giù le tariffe e cercare di farla cosi' ai colleghi, quella è la direzione della disfatta totale.

    Ciao Emanuela, grazie per la tua risposta!
    Vorrei dirti che non è la prima volta che mi succede una cosa simile e ormai sono mesi che rifiuto queste richieste, quindi non preoccuparti perchè non accetterei mai
    Mi sono laureata in traduzione un mese fa ma ho iniziato a lavorare in questo campo più di un anno fa: qualche traduzione qua e là e poi uno stage di 4 mesi in un'agenzia di traduzione, in un'altra città, sottopagata ovviamente. Non sono stata ad attendere la manna dal cielo o la laurea, mi son data da fare durante gli studi, ma ovviamente sono sempre stata sottopagata..! gli stage esistono solo per avere manodopera pressochè gratis come ben sai! In agenzia mi hanno affidato sempre progetti molto importanti e complicati, a volte mi sentivo un po' allo sbando, ma la mia tutor è sempre stata molto disponibile e mi ha aiutata nei momenti di difficoltà, tranne quando ho chiesto più volte di essere retribuita per il lavoro fatto. Conclusione: mi hanno pagato la metà di quanto mi avevano promesso, ben 8 mesi dopo aver svolto tutto quel lavoro.
    In seguito ho svolto altri lavori di traduzione come freelance per altre agenzie (italiane) che invece non mi sono mai stati retribuiti per "problemi di liquidità dell'azienda".
    Ho seguito sempre i consigli che voi dispensate a noi "giovani" e sono d'accordissimo con te sul fatto che €0,05 sia una tariffa da fame. Proprio per questo piuttosto che accettare tariffe più basse, per ora tornerò a lavorare nei call center pur di guadagnare qualcosa, perchè mi trovo in una situazione stagnante: ho poca esperienza in traduzione e ho ancora molto da imparare, non posso di certo alzare la mia tariffa a chissà quali livelli, ma non posso neanche abbassarla e piegarmi alle richieste delle agenzie; nel frattempo, dopo aver impiegato il tempo per completare in regola i miei studi, sono senza uno straccio di lavoro e poiché non posso vivere di rendita, sono costretta a cercarmi un lavoro qualsiasi, che non ha niente a che fare con la traduzione, ma che mi dia almeno un po' di indipendenza economica, dato che in queste condizioni, non posso neanche pagarmi un corso di specializzazione o di formazione o quant'altro.
    Volevo chiederti, come ci si crea una rete di clienti diretti? Magari l'avete detto duecento volte, mi scuso per la ripetizione
    Mi scuso anche se mi sono dilungata sulla mia (breve ) esperienza, ma l'ho fatto per chiarezza, non per altro.
    Non lo dico per lamentarmi, anzi, sono una persona che non si scoraggia mai, ma affacciarsi sul mondo del lavoro in questo periodo è davvero un'impresa! L'anno scorso per lo meno ho sempre lavorato, ma quest'anno pare che l'ormai rinomata crisi abbia ridotto della metà le già minime offerte di lavoro!
    Che dire, chi vivrà vedrà e incrocio sempre le dita!
    Antonella
    Ps: buone vacanze a tutti!


     
    T F F
    T F F  Identity Verified
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    Un caso emblematico... Aug 11, 2009

    Antonella perché incroci le dita? Per un traduttore è una pessima mossa, riduci la produttività

    Scherzi a parte, non capisco perché non accettando di essere "sottopagata" per qualcosa che ti piace fare e che ti permette di costruire nella direzione in cui vuoi andare (traduzioni), accetti però di essere sottopagata per qualcosa che non ti piace fare e non è nemmeno edificante per la tua direzione di vita (call
    ... See more
    Antonella perché incroci le dita? Per un traduttore è una pessima mossa, riduci la produttività

    Scherzi a parte, non capisco perché non accettando di essere "sottopagata" per qualcosa che ti piace fare e che ti permette di costruire nella direzione in cui vuoi andare (traduzioni), accetti però di essere sottopagata per qualcosa che non ti piace fare e non è nemmeno edificante per la tua direzione di vita (call centre)...

    Non vuoi contribuire ad abbassare il mercato delle tariffe di traduzione?
    Ammirevole il proposito, ma – nella mia ottica – stai sbagliando strategia...


    Evitare che il mercato di fascia bassa (che è sempre esistito e sempre esisterà) cresca fino ad erodere le fasce alte - e magari ridimensionarlo - è cosa che spetta a “noi” senor (è il caldo di Agosto che mi ha dato alla testa e mi fa mettere tra i senor, non ci fare caso!): siamo noi che dobbiamo creare più valore, fare più marketing, appoggiare iniziative come Onionskin e magari astenerci dai comprtamenti evidenziati dal post di FGHI...

    Un domani toccherà anche a te fare la tua parte, quando sarai cresciuta abbastanza per iniziare a frequentare la fascia alta: allora ci sarà bisogno del tuo coraggio per lanciarti nel vuoto e guai a (tutti) noi se non lo farai...

    Ma per adesso – è proprio la tua idea di poter e dover vendere appena uscita dall’università, a 0.05 o più, traduzioni in “Marketing, Legale, Farmaceutico, Ingegneria meccanica, Hardware e Software” a fare male a tutti noi...
    Mi spiego meglio:

    • Fai male a te, perchè dovresti sapere benissimo che le tue possibilità di vincere la concorrenza dei traduttori più esperti è praticamente vicina allo 0 (FGHI te lo ha detto chiaramente...la gente in pubblico dice una cosa e in privato ne fa un’altra...te lo incollo qui guarda:
      FGHI wrote:
      Onestamente mi viene un po' da sorridere leggendo certe arringhe di alcuni colleghi, dato che, come ho potuto appurare da certi CV che ho ricevuto, molti in pubblico criticano l'approccio degli altri e poi, lontano dai riflettori, sarebbero pronti ad accettare incarichi a tariffe DAVVERO irrisorie, quindi chiudiamo pure qui, grazie a tutti quelli che sono intervenuti, probabilmente ho sbagliato io a introdurre questo argomento, ma è stato istruttivo comunque, da altri punti di vista.
      Saluti!

    • Fai male alla categoria perchè, se non ti fai le ossa, quando uno di noi ti farà una revisione pesante, ti verrà il classico “strizzone” e farai come quella tale che mi ha risposto dicendo che “procuratore” non si dice più in Italia perché ora si dice “praticante avvocato”...Peccato che io le contestavo l’uso di “praticante avvocato” (difesa) al posto del “procuratore della repubblica” (pubblica accusa!) e la “professionista” non lo aveva nemmeno capito! Tutto questo davanti ad un PM che non conoscendo la lingua non sapeva cosa pensare: 2 professionisti che litigano, non c’è niente di peggio!
    • Fai male al mercato tutto: pensa quanto diventa più difficile per “noi” (di nuovo il caldo di Agosto!) educare il cliente (e preparare così un posto anche per te un domani) e fargli capire che esistono – come in effetti esistono! – diversi livelli di qualità ognuno con il suo prezzo...Il tuo tentativo – esperito a fin di bene! – finisce per remare contro la “differenziazione" a danno del mercato di fascia alta e a vantaggio dell’avanzata del mercato di fascia bassa, che divora fette sempre più grandi: se ognuno non tiene il suo posto, l’effetto per il cliente sarà "di una grande massa dove quello che peschi peschi è uguale...Quindi perché pagare di più? Solo per fare contento questo che da mezz'ora mi sta riempendo la testa di parole...mah secondo me ci sta a provà!


    Chiudo con un’informazione...
    Sto facendo un'indagine di mercato in questo periodo: lo sai quanto ha fatturato nel 2007 la società di cui mi sembra si stia parlando in questo forum (ripeto: ammesso che io abbia capito di chi parliamo!)? Sopra i 2 milioni di euro!
    Come vedi le società che comprano Eng > Ita a 0.03 e vendono 0.06/7 lungi dall'essere bruciate dal fuoco della spada di San Michele per la loro politica "sfruttatrice" e "irresponsabile", prosperano e sono moooolto gradite al mercato.

    ...e un’esortazione...
    • Non ti fare problemi a lavorare per loro: sono un’ottima palestra!
    • Evita di accettare lavori di alta responsabilità, ovviamente (eviterai di metterti nei pasticci!)...e fai notare a chi te li dovesse eventualmente proporre che tu non sei la persona più indicata (vedrai come farai strada con mosse di questo tipo!)
    • Scegli UN argomento (se posso permettermi, lascia stare quell’enciclopedico sapere che sfogi nella pagina su Proz!) e...
    • ...approfondisci, studia, traduci, impara a sfruttare al meglio i CAT, aiuta i colleghi, aiuta qualche PM in difficoltà, impara le best practices, partecipa ai convegni...
    • Crea valore per la tua offerta e solo dopo ti preoccuperai di dire che sei “sottopagata”...ammesso che a quel punto lo sarai davvero!


    In bocca al lupo!
    RR


    [Modificato alle 2009-08-11 16:54 GMT]
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    Emanuela Galdelli
    Emanuela Galdelli  Identity Verified
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    + ...
    Un piccolo reminder Aug 11, 2009

    Ricordiamoci di non fare riferimenti specifici agli outsourcers, fornendo dati che potrebbero ricondurre al loro nome.

    Tutto ciò nel rispetto della regola http://www.proz.com/siterules/forum/8#8 .

    Grazie, buona fine di giornata e buona discussione costruttiva.

    Emanuela


     
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